"Morte Della Mia Prima Dimora" e altri nove poemi di Silvia Favaretto"


Morte Della Mía Prima Dimora 

Nacqui viva e furiosa
mordendo il latte avvelenato
di seni che non volli
mai
lasciare

Nacqui feroce e macchiata
scacciata
ferendo tempie con occhi di bimbo
che ancora non si sanno
chiudere

E Tu
mi hai mandato a nascere morta
e senza riparo.

Ed era febbraio,
era febbraio.

 
Il dolores che mi abita non è più carne 
(Ciudad de Guatemala, 2004)
 
Maledetta sia la pioggia
e la morte e l'infanzia
maledetto sia il sudore
le cosce e i fianchi
maledetta sia la parola
e tutti i sensi che si trascina
maledetta sia la mia felicità
e la mia arte se mai dovessi averne
maledetti siano mia madre
e mio padre che non mi hanno mai voluto così
e maledetti siano quelli che leggono queste parole
e che la mia penna
resti muta,
che la mia penna resti muta
e non gridi più.
 

Serbare (im memoriam)
 
Vivo la vita
ricordata dalla mia bisnonna.
Lei in me amò e deluse,
appese le viscere al vento,
spazzò il pavimento con i capelli.
I suoi piaceri tolsero la polvere dalla cassapanca,
si mise a letto con la mia stirpe.
Io, invece,
viaggerò con valige cariche dei suoi sogni,
sussurrerò all’orecchio
dei suoi amanti,
farò il bagno nell’acqua calda
che lei tanto desiderò,
mi laverò la sua faccia con mani
inschiumate di sapone prezioso,
mi metterò la crema sulle sue gambe
per idratarle dopo questi
cent’anni d’oltretomba,
mi dipingerò le sue unghie di
smalto scarlatto
e andrò a letto con i suoi progenitori.
 
Verrà il passato e
mi troverà morta
con i capelli sparsi nella polvere
e le dita dei piedi
smaltate di rosso.
E contenta, Dio mio,
contenta.
 
 
Nient'altro che fuoco
 
Di sì che voglio scrivere
ma mi escono braci
e mi sanguina il naso.
Sì voglio scrivere e ci provo
intingendo le parole in inchiostro di limone
ma bruciano gli occhi e inaridiscono le mani.
Di sì , sì ti ho detto,
voglio scrivere ma la penna brucia
e le scintille appiccano fuoco al foglio
e il legno dello scrittoio si annerisce
e cade a terra la cenere
con la mia ispirazione
e mi esce fumo dalle dita
e la mia poesia è fuoco,
nient'altro che fuoco.


Tempesta tropicale
(Cataratas de Iguazú, Misiones)
 
Le gocce
come perle effimere
si staccano dal parapetto;
trascinati dall’acqua
piovono anche fiori,
chiodi di pioggia
trafiggono il prato
che non ha rimedio alla tormenta
e si gonfia di fango.
Gli uccelli non cantano,
solo le nubi gridano.
Carpire al diluvio
solo la sua esattezza
e la sete delle radici.

Meduse
(Cuba, 2005)

 
Ritornello del pauroso
 
Alla chetichella
è arrivata la stella
con lei affondo
nel mare profondo
con lei giro
attorno al mondo
e alla morte
in un secondo.
 

Soroa
 
Partorisco i miei
versi come
papaveri in
una valle di
fiori bianchi,
sanguinano le
parole e lasciano macchie
che sbocciano,
spargo poesie
nel giardino
immacolato.
Ma è la poesia
che partorisce me.
 
Aguavivas
(Cuba, 2005)


Stella marina
 
Vieni a leccarmi i piedi, onda
risucchiami in un
abbraccio di pesci
grigi
baciami i fianchi
con le tue labbra
fresche d'acqua,
legami
con le alghe
le caviglie,
riempimi del tuo
sale gli occhi
e la bocca,
con schegge
di goccia feriscimi
la pelle,
succhiami le spalle
con forza,
bruciami le ciglia
col tuo sole,
colpiscimi la nuca con
i tuoi freschi schiaffi;
con te
so che vincere
non posso,
tuttavia
non mi macchierai,
nè resterà vuoto
il mio scrigno inerme
e azzurro.


Zero
 
Sto
sfamando corvi
nel tuo petto,
sfamando corvi
e granchi,
finché marcisca
nella risacca
l'uragano.

Epilogo di lacrime


 Seis de sera
 
Quando arriverà la mia morte
saranno le sei di sera,
sarò vestita di porpora e pronta,
con occhi scintillanti
le darò il benvenuto.
Scriverò sulla sua fronte
la mia ultima poesia,
questa,
e come ringraziamento
lei mi lascerà
ancora
in vita,
finchè la poesia
non si prosciughi
in me.



Silvia Favaretto è una scrittrice italiana nata a Venezia nel 1977. Ha vinto diversi premi letterari in Italia, tra cui l'Inves Palermo (1998), il Valle Senio (1999) e il Malattia della Vallata (2003). I suoi poemi e articoli sono stati pubblicati su varie riviste e antologie italiane e straniere. Ha partecipato a festival letterari in diversi paesi, tra cui il Festival Internazionale di Poesia a Medellín (2000) e il Festival di Poesia di Rosario in Argentina (2004). Silvia è anche traduttrice e ha tradotto opere dal portoghese, dal tedesco e dallo spagnolo all'italiano. Lavora come traduttrice e insegnante mentre svolge attività di ricerca presso l'Università di Venezia. Ha curato diverse raccolte di poesie bilingue, e le sue opere inedite includono una raccolta di poesie intitolata "El sacrificio de la mar" e un libro per bambini intitolato "La mariposa Rossella" (2003). Poemas en españolLos autores por sí mismos No. 002 (video).


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